TARGA
GONZATTI
L'immersione
inizia in corrispondenza di una lapide di marmo, cementata nella roccia, posta
a ricordo di Dario Gonzatti, pioniere della subacquea nel 1947.
Scendendo lungo la catena della boa e quindi nuotando verso il largo, incontreremo
una franata di massi con alcuni saraghi e altri piccoli pennuti.
Il
versante rivolto verso la costa giunge fino a 20 metri di profondità
per poi risalire formando ampi detriti, mentre il versante rivolto a Ponente
scende fino a 34 metri, per poi affondare nel limo con una serie di scogli da
ispezionare. In innumerevoli spaccature è molto prorompente la presenza
di corallo, così come le murene.
Sono comuni salpe
e saraghi, oltre a murene e polpi; proseguendo il
declivio si notano grossi massi isolati colonizzati da specie incrostanti e
nudibranchi. Oltre la morfologia non cambia ma si segnala la presenza
di Paramunicea. Il fondale non offre spunti entusiasmanti e
generalmente si ripiega verso ponente, raccordandosi alla secca omonima, o verso
levante raggiungendo lo Scoglio del Raviolo.
Difficoltà: media. Fondale: franata.
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